Nella vecchia scheda d’inventario è annotato che nel 1969 B. Oplanić aveva donato al Museo alcuni oggetti, che si riprese indietro nel 1971 a causa dell’inadeguata conservazione. Gli stessi oggetti furono restituiti al Museo sei anni dopo. Si dice che alcuni strumenti “apparentemente istriani" donati da B. Oplanić erano stati costruiti a Belgrado, e che non hanno perciò " un valore etnografico per l’Istria ". Questo è probabilmente vero, giacché egli stesso aveva detto in un'intervista che le dvojnice da lui utilizzate erano "state acquistate in un mercato di Belgrado”. Božidar Oplanić è una figura molto interessante e importante per la musica tradizionale dell'Istria, indipendentemente dal fatto che egli stesso non ha costruito gli strumenti conservati nella collezione del MEI, e che alcuni non sono neppure considerati oggetti di "valore etnografico per l'Istria". È nato il 14 gennaio 1895 nel villaggio di Iacovici, nei pressi di Antignana. In una breve conversazione che Jerko Bezić aveva registrato nel 1975, raccontò che nel 1918, subito dopo il servizio militare e l'annessione dell'Istria al Regno d'Italia, aveva lasciato l'Istria per Belgrado. E’ tornato In Istria alla fine della seconda guerra mondiale, quando partecipò come ingegnere alla costruzione e ricostruzione di ponti distrutti durante la guerra. Con la musica tradizionale si è incontrato quand’era piccolo. “Quando ho sentito i buoi in Finida, lì al confine tra Antignana e Baderna, era sempre con noi un vecchio pastore, Martin Brgudac, che amava di più badare ai buoi che tenere in mano la zappa e l'aratro, e un giorno ha iniziato a cantare con me. Avevo sei anni, ed egli cantava al grosso mentre io lo seguivo al sottile con una voce da ragazzo, e da allora abbiamo quasi sempre cantato insieme.” (Božidar Oplanić, 1975) Il manoscritto "Canzoni popolari istriane" è il risultato del suo grande interesse e amore per la musica e gli strumenti tradizionali istriani. L’originale si trova nel Museo della Città di Pisino e la copia nell'Istituto di etnologia e folklore di Zagabria. Il manoscritto contiene un gran numero di spartiti e testi di canzoni provenienti da diverse parti dell'Istria, e una dettagliata analisi e descrizione di alcuni strumenti tradizionali. Oplanić aveva affermato che l’educazione musicale gli era stata impartita dal professore Ivan Matetić Ronjgov, da cui aveva "imparato a comporre facendo uso della scala istriana nel 1943 a Belgrado, dove fuggì al fine di preservare la testa.” (Božidar Oplanić, 1975)